Cappotto termico: perchè è importante

Davide Bernasconi
  • Dott. in Economia e Commercio

Cappotto termico, che cos’è e come si effettua la corretta installazione. Cappotto termico interno ed esterno fai da te. I diversi materiali: sintetici, minerali, vegetali e spessore. Opinioni, pro e contro del cappotto termico. Prezzi e detrazione fiscale con ecobonus e superbonus 110% 

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Il sistema di isolamento a cappotto termico è un intervento che ha come obbiettivo il miglioramento dell’efficienza energetica.

Viene effettuato sulle superfici perimetrali: pareti e tetto.

Può essere installato su di un edificio o una singola abitazione. Si differenzia in cappotto termico interno e cappotto termico esterno.

La lavorazione consiste nell’applicare uno strato di elementi isolanti sulla parte interna/esterna dell’edificio.

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Può essere utilizzata sia in fase di costruzione di un edificio che mentre si opera una ristrutturazione. La casa infatti può essere abitata senza problemi anche durante i lavori, evitando così lo spiacevole trasferimento presso un albergo o l’abitazione di amici o parenti.

cappotto-termico-soffittoOltre all’efficienza termica, si ottiene un miglioramento in termini di acustica dell’edificio.

Cappotto termico: come

In base alla specifica situazione dell’abitazione, il cappotto può essere interno oppure esterno.

Interno

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E’ la modalità che viene generalmente adottata per edifici già esistenti ed ha un prezzo inferiore.

E’ inoltre una tecnica che permette di essere applicata anche negli appartamenti di un intero palazzo.

Tuttavia ha uno svantaggio: diminuisce, anche se di poco, lo spazio abitativo interno.

Esterno

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Viene scelto quando si è in fase di costruzione di un nuovo edificio ed in occasione di ristrutturazioni.

Viene eseguito sulle parte esterne dell’edificio, il che comporta costi più alti.

Ha una resa in termini di efficienza energetica decisamente maggiore.

Cappotto termico: materiali

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Per la realizzazione del cappotto termico vengono impiegati materiali aventi proprietà termoisolanti e distinti in tre gruppi.

Sintetici

Sono materiali chimici, derivati dal petrolio come il polistirene espanso, il polistirene estruso, il poliuretano e il polietilene.

Sono facili da installare ed hanno un basso costo.

La loro vita media è compresa fra 30 e 50 anni.

Minerali

Fanno parte di questa categoria materiali come la lana di roccia, la lana di vetro e l’argilla espansa.

Garantiscono ottime prestazioni, resistenti a umidità e muffe.

Sono biodegradabili e molto duraturi.

Vegetali

Rientrano fra i materiali vegetali la fibra di legno e di sughero, la cellulosa e la lana.

Provengono da materie prime rinnovabili e non sono dannosi per l’uomo.

Riciclabili e biodegradabili, hanno un’elevata traspirabilità. Sono però anche i più costosi.

Cappotto termico: opinioni

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Pro

Fra i vantaggi dell’adozione di un cappotto termico, vi è un deciso beneficio in termini di comfort dell’abitazione, sia nella stagione invernale che estiva.

Il risparmio energetico nei mesi freddi sarà notevole, arrivando addirittura al 30% in meno.

Elimina inoltre i ponti termici: in questo modo la temperatura sarà costante nei diversi ambienti di casa.

Inoltre protegge le pareti esterne dall’aggressione degli agenti atmosferici e dagli sbalzi di temperatura.

Contro

L’operazione può avere un costo elevato in conseguenza delle difficoltà  di effettuare le lavorazione nei pressi dell’abitazione e per il materiale da acquistare.

Piani diversi dell’edificio richiedono infatti il noleggio di carrelli elevatori oltre all’installazione di impalcature.

Inoltre, una volta realizzato il cappotto termico, non sarà più possibile intervenire sulle pareti, in quanto si rischierebbe di creare punti di debolezza che ne diminuirebbero l’efficienza nel tempo.

In caso si opti per un cappotto termico interno, vi sarebbe una netta diminuzione della volumetria interna dell’appartamento. Inoltre in alcune zone della casa, come dietro i mobili, potrebbe risultare difficile la sua realizzazione.

Cappotto termico: prezzi

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Nel considerare il prezzo finale per la realizzazione di un cappotto termico occorre considerare i materiali utilizzati, le condizioni dell’immobile (nuovo o già esistente) e le difficoltà di realizzare il cantiere.

E’ poi importante distinguere se si tratta di un cappotto interno od esterno.

Se le condizioni e le scelte personali sono indirizzate verso un cappotto interno, è importante il consiglio di un esperto circa il materiale migliore da adottare.

Il materiale sintetico ha una resa maggiore nel breve termine, con un costo relativamente basso e variabile nella fascia di prezzo € 8/25.

Con gli isolanti minerali il costo aumenta, rimanendo ottimale il rapporto qualità-prezzo: comprendendo manodopera e pannelli, ci si aggira su un costo finale di  € 10/30 al metro quadro.

I materiali naturali di origine vegetale sono i più costosi sul mercato: il prezzo può arrivare fino a 50 euro al mq.

Nel caso del cappotto esterno invece, i materiali assumono il ruolo chiave, essendo più esposti alle intemperie.

I materiali sintetici sono quelli più economici, con un prezzo che si aggira intorno a €35 al metro quadro.

L’uso dei materiali naturali di origine minerale, la cui media si aggira su €45/80 al mq.

Infine, per chi si indirizza verso l’uso del sughero oppure della fibra di legno, andrà incontro ad una spesa compresa nel range €60/90 circa.

Ulteriore fattore è il noleggio del ponteggio, circa €10 /15 per mq, a cui aggiungere il costo della manodopera.

Cappotto termico: Ecobonus 2022

comprare-casa-cosa-sapereOptare per un sistema d’isolamento termico a cappotto, abbinando il potere isolante dall’esterno e lo sfruttamento della massa interna della muratura, determina un risparmio in bolletta energetica durante l’inverno.

E l’intervento permette di godere dei benefici fiscali in materia di riqualificazione energetica, detto Ecobonus.

La detrazione ammessa in dichiarazione dei redditi è pari al 65% nel caso di abitazioni private, villette e case indipendenti, con un tetto massimo di spesa ammissibile pari a €100.000.

Se invece l’intervento viene realizzato in un condominio, allora il beneficio fiscale prevede la detrazione pari al 70% dell’importo speso, con il tetto massimo di spesa fissato a €40.000 per ciascun appartamento compreso all’interno dell’edificio o palazzo.

Superbonus 110%: cosa cambia

L’introduzione del Superbonus 110% è la novità degli ultimi anni e consente di godere di un maxi beneficio fiscale, pari appunto al 110% di detrazione delle spese sostenute.

Il cappotto termico è uno dei 3 interventi trainanti e che consente al contribuente italiano di effettuare gratis queste opere di riqualificazione energetica.

Più precisamente, per il lavori effettuati e pagati nel periodo che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023, la detrazione sarà pari al 110%,  da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.

In alternativa, quando non capiente a livello fiscale, il contribuente ha 2 alternative:

  • cedere la detrazione fiscale all’impresa mediante sconto in fattura fino al 100% delle spese sostenute
  • cessione del credito agli istituti bancari. Tale credito, che viene dotato di certificazione apposita, può essere ceduto fino ad un massimo di 3 volte, per evitare frodi fiscali che inizialmente si sono verificate.

Tetti di spesa cappotto termico

Modifiche sostanziali, rispetto all’Ecobonus classico, sono relative ai tetti di spesa introdotti dal Decreto e che prevedono una distinzione in base alla tipologia di edificio ed al tipo di intervento effettuato.

Ecco dunque che, per evitare incomprensioni, meglio differenziare:

  • €50.000 per edifici unifamiliari od unità immobiliari che si trovano all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • €40.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio in caso di edifici che prevedono da 2 a 8 unità immobiliari
  • €30.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio in caso di edifici composti da più di 8 unità immobiliari.