Come progettare illuminazione per interni

Maria Chiara Barsanti
  • Dott. in Relazioni Internazionali

Idee e suggerimenti per valorizzare la propria casa con l’illuminazione. Dalla piantina alla scelta delle lampade, ecco come progettare l’illuminazione per interni.

Come progettare illuminazione per interni

Al giorno d’oggi ancora troppo spesso viene tralasciata la cura dell’illuminazione degli interni; purtroppo si sottovaluta quanto la sua progettazione sia fondamentale sia in fase di ristrutturazione che di lavori iniziali.

A tal proposito, trattandosi proprio di un elemento strutturale sarà bene tenerlo in considerazione fin da subito se non si vuole rischiare di avere zone buie all’interno delle stanze oppure interruttori troppo lontani dai punti d’accesso.

Infatti, non di rado sbagliare la disposizione dei punti luce crea condizioni di disagio e finisce per togliere valore anche agli arredi più costosi. Insomma, senza il giusto progetto per l’illuminazione degli interni si rischia di vanificare ogni altro pezzo d’arredo.

Il primo consiglio in questi casi è quello di rivolgersi ad un esperto che senza dubbio saprà suggerire la scelta migliore anche in termini di fonti luminose per orientarsi tra lampade, lampadari, led, applique, faretti, abat jour e quant’altro.

Un altro punto da non sottovalutare è che un buon progetto consente anche risparmi in bolletta non indifferenti in quanto sfruttando al meglio gli spazi non si creeranno zone d’ombre da illuminare in modo artificiale anche durante le ore di sole. Un esempio su tutti, le stanze più utilizzate ovvero quelle in cui si studia e/o si lavora saranno esposte al meglio per ridurre il consumo di elettricità.

Viceversa, la camera da letto, non la cameretta dei più piccoli che certamente saranno degli scolari, può beneficiare di poca luce naturale poiché è usata per lo più quando il sole è tramontato.

Chi l’ha detto che esistono solo i lampadari?

Come progettare illuminazione per interni

In molte case moderne l’illuminazione si sottovaluta in quanto una delle prime cose che si pensa è evitare i lampadari. Erroneamente avvicinati ad uno stile classico, questi vengono messi da parte e si finisce per trascurare tutto il progetto dell’illuminazione. In realtà le alternative sono moltissime. Vediamole insieme.

Partiamo dai faretti da incasso, funzionali e di design. Possono essere inseriti nel controsoffitto realizzando vere e proprie opere d’arte (per farti un’idea, dai un’occhiata alla gallery finale).

Le luci a led per interni sono molto simili ai faretti, se vogliamo sono la loro evoluzione tecnologica. Necessariamente inseriti nel cartongesso, conferiscono all’ambiente un aspetto più omogeneo valorizzandone finiture e colori.

Infine le applique, tra le soluzioni più economiche in quanto non richiedono grossi lavori né di muratura né di impiantistica. Anche queste vengono spesse considerate come fonti di illuminazione antiquate, ma in realtà in commercio se ne trovano di tutti gli stili e certamente di design.

In aggiunta, sottolineiamo che le applique sono facili da pulire, molto più di lampadari e plafoniere che invece richiedono quanto meno una scala.

Alcuni errori da evitare

Come progettare illuminazione per interni

In fase di progettazione dell’illuminazione è consigliato farsi seguire da un esperto altrimenti si rischia di incorrere in errori non banali. Alcuni di essi sono risolvibili, altri rischiano di essere difficili da risolvere poiché potrebbero comportare lavori in muratura.

Uno sbaglio molto comune è quello di esagerare con i faretti ad incasso. Come in tutte le cose, il troppo stroppia e in aggiunta ci sarebbe anche un sovradimensionamento di lumen e di costi. E’ buona norma calcolare precisamente il numero di punti luce in base ai metri quadrati.

Anche collegare tutte le luci della stanza ad un solo interruttore è un errore in cui si incorre spesso. Questo capita sovente a chi percorre la strada del fai da te poiché sottovaluta che collegare tutte le fonti luminose ad un solo interruttore vorrà dire non poter regolare la luminosità della stanza e quindi utilizzare più elettricità del dovuto. Più gli spazi sono ampi e più è valida questa regola.

Da questa riflessione ne deriva un’altra: anche far installare poche prese alle quali collegare eventuali lampade da terra e/o abat jour (si pensi ad una zona lettura oppure al comodino) significherà accendere il punto luce principale ogni volta che si usufruisce di una stanza.

E’ vero anche che facendo installare diverse prese si potrà cambiare la disposizione del mobili e quindi delle lampade senza grossi problemi.

Come progettare illuminazione per interni

Quando si progetta l’apparato di luci della propria casa sarebbe ottimale pensare a come illuminare quadri e mensole. Quasi nessuno lo fa, ma i designers contemporanei concordano che luci a led o lampade da parete con profili minimal sono un’ottima soluzione per dare carattere ad un ambiente.

Un’altra idea interessante sono i profili per illuminazione lineare ovvero linee di luce utilizzate per valorizzare tanto un quadro quanto un intero corridoio.

Infine, quella che inizialmente potrebbe sembrare una spesa inutile si rivelerà fonte di risparmio in bolletta: stiamo parlando dell’installazione di un dimmer, altrimenti detto regolatore di luce o luminosità. Per dirla in parole semplici si tratta di un congegno che governa l’intensità delle fonti luminose. Com’è facilmente comprensibile, questo permette un interessante risparmio in termini di consumi energetici, ma anche la possibilità di creare l’atmosfera giusta per ogni circostanza.

Come progettare illuminazione per interni: immagini e foto

Dai un’occhiata a questa ricca gallery fotografica con tante idee per illuminare al meglio gli interni di casa tua.