Fuorisalone 2022 Etel: il nuovo modernismo brasiliano, l’intervista a Lissa Carmona

Caterina Di Iorgi
  • Giornalista pubblicista

Fuorisalone 2022 Etel: in occasione della Milano Design Week, l’azienda presenta una rivisitazione del modernismo brasiliano da parte di Cristina Celestino che non pone confini: è un dialogo costante con il mondo naturale ad impartire la lezione ed è subito pieno e vuoto, leggero e pesante, chiaro e scuro, in un gioco perpetuo tra superficie, materia e colore.

La classificazione dei segni urbani, trasformati in un iconografia domestica, avviene attraverso l’uso puntuale di materiali e tecniche appartenenti alla tradizione brasiliana, come il legno di noce curvato: all’insegna di una sintesi progettuale che abbraccia due continenti e molte identità. Ne parliamo con Lissa Carmona, Curator e CEO di Etel.

Fuorisalone 2022 Etel

Ci racconta la storia di Etel?

“ETEL (etel.design) è il marchio principale del design moderno e contemporaneo in Brasile, ed è stato fondato da mia madre, Etel Carmona, nel 1985 come laboratorio artigianale di alta specializzazione in campagna, raccogliendo rapidamente il rispetto e l’ammirazione di altri designer e fondando il marchio nel 1993 con pezzi firmati da Etel Carmona e Claudia Moreira Salles. Dopo aver sviluppato una rigorosa metodologia di riedizione, ha attirato istituti, fondazioni e designer modernisti a far parte della nostra collezione, che oggi comprende cento anni di mobili brasiliani dei maestri di metà secolo e contemporanei del Paese.”

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Etel?

Fuorisalone 2022 Etel

“I valori più importanti di ETEL si basano su tre pilastri principali: la necessità di essere in qualche modo unici, di avere un’identità altamente riconoscibile; l’elogio per l’artigianato tradizionale e sofisticato, e la nostra sensibilità e attitudine innovativa nei confronti delle sfide riguardanti l’uso delle risorse naturali. ETEL è stata la prima azienda di mobili certificata dall’FSC in Brasile, e ci spingiamo sempre a creare, innovare e utilizzare nuovi e migliori materiali nella nostra produzione, oltre a trovare destinazioni virtuose per i nostri residui, come nel caso della nostra collezione con Patricia Urquiola, dove abbiamo utilizzato la pelle di cactus, e creato un nuovo materiale utilizzando i trucioli di legno della nostra produzione aglutinati con un polimero di canna da zucchero.”

In che modo si sta evolvendo, oggi, il settore, vista anche la pandemia di Covid-19, che ci ha fatto riscoprire l’importanza della casa durante il lockdown?

“Questa situazione, anche se abbiamo sofferto molto per i problemi di salute, di cui siamo profondamente dispiaciuti, ci ha colpito positivamente in un certo senso, poiché tutta l’attenzione si è spostata sulle nostre case e su come le abbiamo vissute durante la chiusura. A volte è stato persino difficile far fronte all’elevata domanda in un contesto di carenza di personale e di risorse materiali, ma come azienda di soluzioni creative e di design siamo riusciti a uscire da queste acque agitate.”

Vi siete posti nuovi obiettivi in ottica green o nuove soluzioni eco-sostenibili?

Fuorisalone 2022 Etel

“Come accennavo sopra, ETEL è stata la prima azienda di mobili certificata dall’FSC in Brasile, e ci spingiamo sempre a creare, innovare e utilizzare nuovi e migliori materiali nella nostra produzione, oltre a trovare una destinazione virtuosa per il 100% dei nostri materiali. Nulla viene sprecato, ogni piccolo frammento di legno viene riutilizzato nella nostra produzione o usato come compost per piantare nuovi alberi. Cerchiamo sempre di utilizzare materiali locali, collaboriamo con le comunità delle rive del fiume in Amazzonia e cerchiamo di incorporare materiali innovativi come la pelle di cactus o di svilupparne di nuovi come il materiale Green Plasma che abbiamo sviluppato per la collezione Urquiola.”

Dopo la pandemia e il lockdown, quali sono le sfide del futuro che dovranno affrontare le aziende che producono design?

“La sfida più grande al momento è capire con chiarezza il nuovo ritmo delle cose, come si stabilizzeranno le abitudini e le routine nella nostra società, e bilanciare al meglio le elevate richieste con le risorse umane e naturali. Ci siamo riusciti nei momenti più critici della pandemia e dell’isolamento, e sono sicura che saremo in grado di affrontare anche le nuove sfide di questo tempo”.

Quali invece saranno le tendenze su cui puntare per il futuro del settore?

 

“Vedo un futuro meno artificiale e più naturale e orientato all’uomo, come la collezione che Etel Carmona ha disegnato in collaborazione con Ines Schertel, che è l’unione della preziosa lavorazione del legno di Etel Carmona e delle sculture di Ines realizzate con lana naturale infeltrita a mano e tosata una volta all’anno dal suo allevamento di pecore. Tutti questi elementi contribuiscono a creare una collezione significativa. Vedo il futuro di questo settore non basato sulla quantità, ma sulla qualità, sul significato e sul tempo, su un pezzo di affetto e di connessione. Pezzi che sono memorabilia, pezzi che recuperano la nostra identità e il nostro artigianato ancestrale ma come soluzione alle sfide di oggi.”

Ci racconta le novità della collezione 2022?

Fuorisalone 2022 Etel

“Nel 2022 presenteremo due mostre splendide e significative. La prima è il tributo per il centenario di Jorge Zalszupin, un meraviglioso e talentuoso architetto e designer, polacco di nascita ed ebreo, che è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e ha scelto il Brasile come nazione nel 1949. Abbiamo avuto l’onore di lavorare con lui e la sua famiglia dal 2005 fino alla sua scomparsa nel 2020, e questo è un tributo alla sua straordinaria eredità, con un design iconico ed estremamente sofisticato che noi brasiliani abbiamo l’onore di presentare come parte della nostra storia. Pezzi pieni di significato e di memoria, che trascendono il tempo.

La seconda, la grande sorpresa dell’anno che siamo entusiasti di presentare, è la nostra nuova collezione con la talentuosa designer milanese Cristina Celestino, che ha scavato nella storia brasiliana, nei nostri paesaggi architettonici e naturali, e ha creato una collezione chiamata Panorama, basata su quello che noi chiamiamo un nuovo movimento antropofagico, un termine che comprime i fattori che sono culminati nel movimento del modernismo brasiliano della metà del XX secolo.

Uno scambio di culture tra gli immigrati e la nostra antica cultura locale, un movimento che ha materializzato il nostro modernismo brasiliano con Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi, Gregori Warchavchik, e che ora si ripete con questo nuovo scambio tra ETEL e i designer europei, creando collezioni che collegano le idee con le nostre pietre naturali, i legni, la nostra cultura e la nostra storia. Pezzi che sono come gioielli, gioielli nel significato e nella qualità dell’esecuzione”.

Quale sarà il concept dell’allestimento per la Design Week 2022?

“L’incontro tra questi due continenti che è avvenuto in due modi diversi in tempi diversi, l’incontro tra Brasile ed Europa.”

Com’è la casa del futuro secondo Etel?

“È una casa itinerante, come un guscio, che si può portare con sé ovunque si vada. Con meno mobili, ma con mobili significativi. Non la vedo come una casa completamente automatizzata, ma più come un luogo di connessione con i valori e i propri cari.”

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?

“La cosa più forte e più contemporanea che vedo accadere è l’incontro tra natura e tecnologia. Creare nuovi materiali che siano belli, sostenibili e tecnologici, che rispondano alle necessità e all’uso del pezzo, alleati alla bellezza e alla sostenibilità.”