Salone del Mobile 2022 Besana Carpet Lab: tanto colore e progettazione, l’intervista ad Andrea Besana

Caterina Di Iorgi
  • Giornalista pubblicista

Salone del Mobile 2022 Besana Carpet Lab: partendo dalla natura stessa della moquette, una pavimentazione tessile funzionale e trasversale capace di cambiare rapidamente ogni tipo di ambiente, l’azienda presenta il Manuale di Progettazione, una guida che mostra passo dopo passo come progettare stanze e tappeti utilizzando la moquette. Un nuovo e innovativo strumento, esempio della visione contemporanea di Besana, che approccia la moquette come un materiale unico nel suo genere che si adatta alle necessità creative e funzionali di ogni ambiente. Ne abbiamo parlato con Andrea Besana, Brand Manager di Besana Carpet Lab (besanamoquette.com).

Salone del Mobile 2022 Besana Carpet Lab

Su quali valori si fondano l’identità e la filosofia produttiva di Besana Carpet Lab?

Cultura del prodotto e passione sono certamente i cardini che contraddistinguono e hanno contraddistinto per anni la costruzione identitaria dell’azienda e del brand. L’unione delle due ha permesso, nel corso del tempo, la possibilità di “accettare” molte sfide imposte dal mercato, generando di conseguenza una crescita continua. In qualsiasi contesto, quando l’occasione incontra la preparazione si possono raggiungere risultati ambiziosi e soddisfacenti.

In che modo si sta evolvendo, oggi, il settore, vista anche la pandemia di Covid-19, che ci ha fatto riscoprire l’importanza della casa durante il lockdown?

Per molti, dopo la pandemia, la casa ha smesso di essere un semplice luogo di passaggio ed è certamente vero che ad oggi abbia assunto un valore diverso. Oggi lo Spazio ha la stessa importanza del tempo e questo influenza molto le scelte dei consumatori finali. Il mercato ha iniziato a maturare l’esigenza di costruire luoghi confortevoli da chiamare Casa per davvero. Credo inoltre che la pandemia abbia fortemente anticipato il fenomeno del cosiddetto “slow living” includendo appunto anche i luoghi dove viviamo e lavoriamo. Sono aspetti da tenere in considerazione quando si studiano nuovi prodotti da lanciare sul mercato. Dal punto di vista più pratico, purtroppo, la pandemia ha anche rallentato molto tutti i processi di ricerca e sviluppo costringendo le filiere a ritmi più lenti.

Vi siete posti nuovi obiettivi in termini di eco-sostenibilità?

Salone del Mobile 2022 Besana Carpet Lab

Certamente. È impossibile non farlo. Tuttavia, non si tratta di un percorso semplice. L’eco-sostenibilità deve riguardare qualsiasi aspetto e/o processo aziendale. Quando si tratta l’argomento è molto semplice pensare subito al prodotto finale, mi riferisco al prodotto che l’azienda produce e propone sul mercato. Nelle nostre collezioni sono già presenti prodotti realizzati con materiali riciclati e/o riciclabili. Pensare alla sostenibilità significa creare una filosofia, un pensiero, che coinvolge ogni singola persona e comportamento. In tutti gli altri casi non resta che una piccola medaglia da esporre e da sfruttare per l’immagine ed è qualcosa al quale non siamo particolarmente interessati.

Dopo la pandemia e il lockdown, quali sono le sfide del futuro che dovranno affrontare le aziende che producono design?

Non posso che collegarmi alla domanda precedente sull’importanza della casa. La vera sfida non potrà che essere quella di immaginare, disegnare e produrre oggetti, complementi, arredi e più in generale, ambienti, in grado di intercettare le mutate esigenze del mercato. Certo, in realtà è una sfida senza tempo per il design, ma nulla come pandemia e lockdown hanno stravolto la società, i nostri ritmi, la percezione del tempo e degli spazi.

Ci racconta gli ultimi progetti che avete realizzato?

Uno dei progetti più interessanti e più recenti è la trasformazione dello storico Palazzo Nani di Venezia in Radisson Hotel. Il progetto è stato curato dallo Studio Marco Piva e, nel caso specifico, il nostro coinvolgimento è stato previsto per la realizzazione di pezzi su misura studiati ad hoc per la prestigiosa location. È sempre molto bello poter vedere contestualizzati i nostri prodotti, soprattutto quando alle spalle viene svolta una ricerca specifica ed un’altissima cura per i particolari.

Come sarà la casa del futuro secondo Besana Carpet Lab?

Moquette ovunque! Inutile chiederlo! Scherzi a parte, immaginiamo la casa del futuro sempre più confortevole un luogo che possa tramutarsi in un vero e proprio rifugio. Solo quando siamo a casa possiamo essere chi siamo, togliere le varie “maschere” della giornata, sentirci liberi da tutto. Per ottenere questo occorre un luogo adatto. Il comfort è ovviamente un elemento essenziale ed è anche una caratteristica tipica dei nostri prodotti.

Quali sono le novità che presentate in occasione della settimana del design 2022?

Salone del Mobile 2022 Besana Carpet Lab

Il tema del colore e il nostro nuovo Manuale di Progettazione. Negli ultimi anni abbiamo sempre puntato sulle novità di prodotto, nuove tessiture, nuove fibre e così via, per ampliare la gamma e l’offerta. Negli ultimi mesi invece abbiamo lavorato sulle palette colore dei nostri migliori prodotti. Con la consulenza di Silvia Stella Osella abbiamo lavorato su una proposta colori contemporanea e in grado di intercettare tutte le tendenze del momento.

Il Manuale di Progettazione invece è uno strumento in grado di guidare il fruitore tra le possibilità che l’azienda offre. Da molto tempo sentivamo la necessità di comunicare al meglio tutto quello che è possibile realizzare con il prodotto. Non può ovviamente rispondere a tutti i tecnicismi legati alla moquette o al tappeto, ma propone, con estrema semplicità, dei passaggi chiari che in qualche modo aiutano a districarsi nelle moltissime variabili che il nostro servizio di personalizzazione può offrire. Pensandoci bene, a volte, la vera novità è raccontare al meglio chi sei. Ci piace pensare che questo strumento possa diventare sempre più importante nei prossimi anni. È bene precisare inoltre che il manuale di progettazione è rivolto ad un pubblico ampio e sicuramente di facile interpretazione anche per chi non rientra nella categoria dei progettisti.

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i professionisti che hanno lavorato al progetto, a partire dalle figure interne all’azienda fino a quelle esterne. In particolare, un ringraziamento speciale a Valentina Casiraghi, nostra Marketing Coordinator, lo studio Cameranesi-Pompili, che per noi ha creato gli ambienti e le immagini migliori utilizzati all’interno del manuale, Cecilia Cappelli per la parte grafica e in ultimo, certamente non per minor importanza, Strategic Footprints per il coordinamento generale di tutto il progetto. È innegabile che si tratti di una delle iniziative migliori degli ultimi anni.

Quale sarà il concept dell’allestimento per la Design Week 2022?

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Il progetto, a cura di Studio Boom, nasce dalla necessita? di trasformare in spazio: la spettacolarizzazione del prodotto, la personalizzazione, l’artigianalità e la possibilità del mix and match dei vari prodotti. Attraverso un percorso di suggestioni per immagini abbiamo individuato dei riferimenti che racchiudono le caratteristiche cardine per lo sviluppo del progetto. La residenza di Versailles e?  individuata come oggetto composto da una pluralità di elementi armonizzati architettonicamente.

Il palazzo non e? stato solo il simbolo del potere della monarchia francese dell’Ancien Re?gime, ma anche una grande manifestazione di cultura che ha evidenziato la genialità, il carattere e l’artigianalità delle maestranze. E’ evidente negli scatti del fotografo Robert Polidori, che ha documentato il restauro della reggia durato più di 25 anni, con delle immagini evocative che ne mettono in luce la complessità e la ricercatezza. In alcune immagini si scorgono degli elementi tecnici utilizzati durante i lavori, questo ci ha suggerito l’idea di creare un contrasto tra il rigore delle delle boiserie e un elemento contemporaneo e appartenente al design industriale come un profilato in alluminio anodizzato.

L’ambiente progettato e? una fusione dello schema classico e dell’elemento strutturale contemporaneo, la cornice ideale per la presentazione del prodotto che diventa esso stesso l’elemento fondamentale della costruzione del nuovo spazio. La moquette si sostituisce come unico materiale ai marmi, ai tessuti, alle tappezzerie e ai legni pregiati, ridefinisce degli elementi diventati archetipici dell’interior design e li trasporta in una dimensione ricca e complessa attraverso la quale si comprendono le potenzialita? espressive del materiale e la capacita? artigianale dell’azienda. La ricostruzione delle facciate suggerisce una dimensione altra, invita il visitatore a visitare lo spazio e contribuisce a trasformare lo stand in un’esperienza: come in un film di Dario Argento o in un’architettura storica il fruitore viene calato in una vicenda onirica ma estremamente rifinita, dove la ricchezza dei dettagli e gli accenti sul prodotto sono gli elementi fondamentali.

Qual è la “cosa” più contemporanea, forte e promettente che si sta manifestando a suo avviso sulla scena del design contemporaneo?

Ciò che credo sia realmente promettente oggi sia la capacità del design di rinnovarsi continuamente. Parlando di “capacità” mi riferisco ovviamente all’insieme di professionisti del settore e specialmente ai giovani progettisti. Inutile spendere nomi, rischierei di fare torto non citando magari persone o prodotti. È però molto evidente il fatto che nel panorama attuale, specialmente Europeo, esista un parco di giovani professionisti che sta riuscendo a interpretare al meglio i trend più contemporanei pur mantenendo ben salda la propria identità senza snaturarsi o peggio piegarsi al mercato stesso.

Una domanda che è anche un po’ una provocazione, esiste ancora uno stile italiano nel design?

Certo che sì! È qualcosa di ben riconosciuto, soprattutto all’estero, percepibile specialmente quando c’è la possibilità di interfacciarsi con clienti o partner stranieri. Questo non significa che non esista una sorta di “contaminazione da tutto il mondo, così come, al tempo stesso, quando parliamo di “stile italiano” dobbiamo per forza trasformare la cosa in una medaglia da esporre a tutti i costi. In fondo esiste sempre una differenza da come siamo rispetto a come “gli altri” ci vedono. Per fortuna, nel caso specifico, almeno per quel che riguarda la mia esperienza, posso confermare che l’Italia è ancora un fortissimo punto di riferimento per il design nel mondo.

credit image by Press Office – Photo by Mattia Greghi, Art direction Cameranesi Pompili